PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/04/2020
La mia città,è la tua città,
bisogna ascendere alle mura,
illuminate da sera
in attesa del gran ballo
in piazza Vecchia,
i suoi viali preparano la musica
incroci,di selciati e sorrisi
il profumo del moscato
con l'edera,i colori slavati.
Ti sei persa amore?
Dammi la mano,seguimi,
sotto gli archi della Ragione
ferma un attimo,bacio!Vieni,
ti porto al centro del mondo.
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4,4/5 meriti (7 voti)

Bella poesia, con una buona capacità di visione del contesto ambientale.

il 05/04/2020 alle 06:07

Grazie Milo,ciao!

il 05/04/2020 alle 09:58

Piacevole lettura, complimenti!

il 05/04/2020 alle 10:13

Grazie Vittorio,sempre gentile,ciao!

il 05/04/2020 alle 10:29

Semplicemente wow!!

il 05/04/2020 alle 11:26

Grazie Gioia,lusingato dal tuo commento!

il 05/04/2020 alle 13:28

Sarà perchè hai smaltito la sbornia dell'altra settimana, o forse in virtù di quella, ma questa poesia, considerando anche il momento tragico in cui è scritta, è essa stessa il gran ballo che vai pregustando, in un "ascendendo" che sboccia con quello che non voglio chiamare finale, ma bensì gioioso inizio.

il 07/04/2020 alle 08:22

P. S. Se mi è concesso, e scusa l'eventuale ignoranza, che città hai impressionato su questa tua tela?

il 07/04/2020 alle 08:53

Grazie benandato,si è una sorta di ballo da pregustare,un sogno di normalità e il finale hai detto bene,può essere considerato un inizio,città di Bergamo.

il 07/04/2020 alle 09:04