PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Utente eliminato
Pubblicata il 04/04/2020
Reietto nella morte
quanto potente in vita,
rinnegato persino
dagli scagnozzi in livrea
di cui insozzasti l'onore,
che la terra ti sia leggera
quanto una lastra di piombo,
ti tormentino senza tregua nell'Aldilà
i lamenti strazianti delle creature
martoriate sino alla morte pietosa,
le povere spoglie occultate,
a volte disperse in mare.

A lungo sprezzantemente innominato,
nello spirito di una tacita "Damnatio Memoriae",
sia invece scandito a gran voce
il nome per sempre maledetto
del Macellaio di Santiago,
perpetuandone in eterno l'esecrazione,
così come egli,
consegnò le proprie vittime
alla tortura, allo stupro, alla morte,
senza ombra di rimorso.

Reazionario fino al midollo,
ruffiano della strega britannica,
sguattero del Grande Alleato del Nord,
di ogni oligarchia,
sempre covasti disprezzo per il popolo,
e odio feroce verso i suoi Paladini.

A lungo dissimulasti la tua vera natura,
strisciando subdolo come il crotalo,
in paziente attesa
di inoculare a colpo sicuro
il veleno che non perdona,
silente come un cancro
che lentamente cresce nel Corpo della Nazione.

Dalla macabra "Carovana della Morte"
in poi,
seminasti terrore e lutto
nell'intero Chile,
inviando i tuoi miseri sicari
ben oltre le terre
serrate fra gli artigli,
alieno da qualsiasi Codice d'onore,
seppure distorto e malinteso,
tanto da ordinare l'agonia
di vecchi commilitoni
e superiori dissenzienti dell'esilio.

Sempre sfuggisti alla giustizia terrena,
sei ora nelle mani possenti
del Signore degli Eserciti,
innanzi a cui,
"il forte non si salva,
e il legger di piedi non fugge".

Possano l'angoscia e la disperazione
atroci e senza fine,
patite dalle sventurate vittime
senza misericordia macellate,
impossessarsi della pietra del tuo cuore,
senza clemenza di colpo di grazia.
  • Attualmente 4.33333/5 meriti.
4,3/5 meriti (3 voti)