Appena si coglie librarsi nell' aria
la sfumatura fresca e argentina,
soffocata dallo scroscio di risa sguaiate e sprezzanti,
evocante il vivido riflesso sfuggente
della fanciulla che fosti,
immagine così vicina nel tempo,
nel cuore di coloro che ti ebbero cara,
eppur così remota nell' intimo,
prima di morire dentro e rinascere
con ferite occulte e deturpanti sull' anima,
ferite che non possono sanguinare
nè cicatrizzarsi,
prima di essere squadrata nel buio
come merce succulenta
da lubrici, gelidi occhi di ratto,
prima che l ingenua bellezza del tuo sorriso
si sciogliesse nella maschera di un clown,
prima che le lacrime,
imploranti sollievo,
inaridissero come il cuore deserto
di chi si congiunge alla tua carne morta,
prima che precocemente si spegnesse
la benedizione di ogni illusione,
e l algida luna ti cullasse per un tempo interminabile.
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