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Pubblicata il 18/03/2020
sanpietroburgo o giù di lì ( del viaggiare)

gli arrivi le partenze i non so
diventano squallore se vissuti, passati a filo
da una lama di necessità
quotidianeta’ irrisolta, dislessica
dolorosa più del non mi va
eppure
attraverso sulle strisce
mentre sfrecciano rombando le auto ( una Ferrari
guarda: sono anche qua )
la veste si alza
(penso a Norma Jane
alla sua gonna plisseé bianca
la stanchezza mi ha sorriso
ormai sono di là)

altri nomi, pensieri nuovi, fisionomie diverse
tutto nella bruma cesellato

pressato dai perché

“certe cose non si amano forse mai”N
nemmeno sui libri
si fanno boccacce allora dentro sé
mentre il tempo scivola mendicante
rotolando in tuta comoda firmata
scendendo a rotta di collo
( e io dietro
lo so )

mi chiamano per un punch bollente
ricordo le veglie di Natale da bambina
quando nonna lo preparava come un rito, senza tralasciare un soffio:
liquore al mandarino
zucchero sull’orlo del bicchiere di cristallo
la scorza dell’arancia rococò
se battevo i piedi lo allungava
me ne dava un po’.

l’aeroporto è identico a mille altri
s’assomigliano tutti
la luna incrostata di pipistrelli lucenti e il vento
che porta fuori e dentro
il vento è come un grosso topo
rosicchia alle spalle
fra poco partirò.

sanpietroburgo o giù di lì

una poesia al giorno leva il coronavirus di torno;-) buona quarantena a tutti
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La mia Leningrado quarant'anni fa modellava lo spazio a tuo piacimento ora a quanto dici è una città omogeneizzata. Ciao.

il 19/03/2020 alle 08:55

Sai se andiamo per turismo è sempre stupefacente e meravigliosa...in pieno inverno per lavoro gli stati d'animo possono molto cambiare anche soggettivamente.Felice nuovo giorno

il 19/03/2020 alle 09:11

...Sono stato a Sanpietroburgo alla fine del 1977 e sono rimasto ovviamente al Capodanno del 1978...la Neva era ghiacciata...se non ricordo male eravamo a -15°...il mio eskimo scricchiolava...Sanpietroburgo mi è rimasta nel cuore...

il 19/03/2020 alle 11:04

Forse perché vi avevo soggiornato da turista in estate con la fantasmagorica visione di un grande vascello con le vele rosse che entrava nell'immenso porto mentre io arrivavo...poi il viaggio in carrozza lungo la prospettiva Nevskil...la visita agli incredibili musei ( io amo appassionatamente l'arte)...e il viaggio di lavoro tra impegni stressanti il gelo incontrollato nel seguente inverno mi scioccarono e scrissi questo testo, ma certo non per denigrare la superba città...

il 19/03/2020 alle 19:47