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Pubblicata il 10/03/2020
La ferocia dell’uomo è ben diversa
da quella di ogni bestione sanguinario
la bestia solo dalla fame è riarsa
e dalla paura di perdere il territorio

l’uomo invece butta fuori con la ferocia
anche ogni travaglio che sia interiore
la possibilità di agire senza regole combacia
con la voglia di fare il distruttore

così appena può, se non trattenuto
commette le peggiori scelleratezze
male che è senza motivo, ingiustificato
usato unicamente come sfogo alle amarezze

la vittima in ogni caso non è in grado
di opporsi in qualche modo al fatto
la persona più inerme è attesa al guado
del gruppo che si allea per il malfatto

perché agiscono in gruppo tutti i feroci
oppure davanti a persone consensienti
che anche se non partecipano ai fatti atroci
non intervengono ad aiutare i sofferenti

consenso tacito senza compromissioni
per poi commentare a quattr’occhi loro
che in fondo si sono meritate le passioni
le vittime che provocavano costoro

la colpa è di quello debole che è vile
l’aggressore appare risoluto e forte
una sorta di giustiziere poco gentile
che quel giorno si sentiva le scatole rotte!

È questo latente consenso che sostiene
il feroce che si sente incoraggiato
quindi stiamo attenti all’insofferenza che ci rende
complici inerti di ogni orribile reato.
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Belli e sacrosanti versi!

il 10/03/2020 alle 19:57