PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/03/2020
come al fin del giostrar di quell’amplesso lungo
svelò quel lume a Nicolò tosco ambasciatore
il raggiro forte l’inganno perfido l’odiosa beffa
non nel talamo dolce pulzella ma laida vecchia
quell’era del mattino dei suoi panni lavandera
e quel mosse ad ira forte sdegno e disgusto
così avvenne al giovin contadino campagnolo
fissò con lei bella tutta gentil fatal straniera
il prezzo il luogo dove tener d’amor tenzone
quando la notte nel cavalcar e dar di gusto
s’udì un forte botto e tuonar tra le lenzuola
la luce accesa ecco l’ingannevole sorpresa
lurida bagascia scorreggiona lì giostrava

machiavelli racconta infatti al Guicciardini di essere andato per smania incontenibile di sesso (affogaggine) con una donna bruttissima, un autentico mostro, per il solo fatto che c’era appena un filo di luce che non permetteva di vederla chiaramente, poi, però, preso un tizzone dal fuoco e acceso il lume, vide quanto fosse brutta e ne provò un fortissimo senso di rigetto
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (1 voti)

Piacevole lettura...tutto per me è nuovo ed è cibo per la mia semplice cultura

il 09/03/2020 alle 19:16