Ho portato con me un libro qualunque
per sedermi tra l’erba come la rugiada
a sentire chissà, se l’infinito ti ascolta.
chinandomi al peso di un cuore, quando
ce l’hai ancora, nell’alba sull’autostrada
dentro l’immagine di copertina, avvolta
in un grande incendio scorgo l’anima mia.
“Eppure nessuno è mai venuto a scaldarsi.
i passanti distinguono solo un filo di fumo
dal camino, e seguitano sulla loro strada”.
una lettera che profuma di sale scivola
insieme al vento nella pagina sullo sfumo
del disegno nel tenero gioco, per non farlo
forse finire mai, di fili d’erba da contare.
quando si chiude lo spazio dell’anima, tra
i nastrini fradici riprenditi quello del mare…
(“…”, Vincent Van Gogh)
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