22 febbraio, che strano, una data significativa e ricorrente!
...Dopo una lettura e rilettura di questo stupendo testo viene dal cuore un messaggio emozionale ...la Poetessa si rivolge certamente ad una persona cara molto molto vicina ...penso di non sbagliare se affermo che tale persona sia certamente la madre...la Storia, intesa come banale vita di relazione degli esseri umani, ci porta a considerare che i rapporti tra genitori e figli non sono sempre illuminati ma veleggiano sul veliero delle esperienze...un momento c’è bonaccia...poi una burraschina...poi piccole ondine ...poi di nuovo bonaccia...la Poetessa si lascia andare nei primi versi, forse esagerando, a dei ricordi che sembrano burrascosi (si legge infatti “i contorni dell’abisso”…) ma quello smalto sul turchese, indicante cioè una sfumatura, sembra un inconscio indice di un dolce pensiero verso l’ anziana madre certamente accompagnato anche da un dolce sorriso...si stemperano successivamente versi ancora malinconici ma meno graffianti...l’ apoteosi finale è stupenda segno di un amore che prorompe impetuosamente ed inarrestabile...la figura di quella madre che irrompe nella nostra immaginazione è proiettata in un’aura incantata quasi magica e quei capelli spettinati sembrano illuminati da quello smalto sul turchese…; la Poetessa ci ha trasportati di nuovo sull’ onda emozionale delle passioni umane...non resta che attendere, insieme, quella rinascita vigorosa e felice da quel ramo di ciliegio esposto al Sole…; un abbraccio da rom.
Turchese il mio colore preferito, la mia pietra preferita ... le tue mani ... una carezza nella mia fantasia
Come una piuma che si poggia all'improvviso, lieve, sull'orizzonte. Una mitezza possente che zittisce l'oblio. Quel far comunione.