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Pubblicata il 21/02/2020
Le donne di Tagore
hanno caviglie leggere
e un tremito fugace
nelle pupille cerbiatte.

le donne di Tagore si cingono i fianchi
con fiori di mango e di ibisco
e adornano i loro lobi rosati
con la luce di fuggenti mattini

camminano lungo i sentieri
con le palpebre socchiuse
celando il loro cristallino
più nero delle nubi in tempesta.

non lasciano mai il loro mantello
sulle rive di fiumi sconosciuti,
o il loro velo ai bordi della notte misteriosa.

camminano come sospese,
facendo tintinnare i loro monili,
ma non fanno troppo caso
alla rosa che si schiude sopra il seno.

sono avvezze alla luce della lampada,
riparano il loro incarnato d’avorio
dal sole dei meriggi.

ma, alla fine del giorno
non hanno vergogna a mostrare
l’incantato giardino
al loro giardiniere
che gentilmente
l’uscio bramato sospinge
con nocche di dita leggere…
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Molto bella . Complimenti .

il 21/02/2020 alle 11:19

...Canto bellissimo...

il 21/02/2020 alle 11:40

Grazie mitri

il 21/02/2020 alle 16:43

Grazie Cantorom, fino all'otto marzo, di tanto in tanto, posterò poesie sulla donna.

il 21/02/2020 alle 16:44

Mi hai fatto viaggiare con la mente. Bella

il 22/02/2020 alle 05:15

Grazie Andrea, è questo il potere della poesia.

il 22/02/2020 alle 17:53

Bellissima, peccato di non avere mai incontrato nessuna! Un abbraccio Marinellianna!

il 26/02/2020 alle 15:34

Vittorio, che burlone che sei! Mi sei simpatico!

il 26/02/2020 alle 16:43