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Pubblicata il 15/02/2020
Pezzi irregolari di stoffa colorata
come coriandoli seriamente giganti
in quel cassetto invero difettoso
che profuma di colla, d’inchiostro e legno di pino.

e poi una scatola di fiammiferi,
un orologio fermo alle tre e ventisei
(chi mai saprà se del giorno o della notte)
alcuni bottoni, una matita, un francobollo arancione.

un mondo inanimato di cose vive
che furono protagoniste di giorni andati
ed ora scoperte con l’identica meraviglia
di quando, fanciullo, sul mio atlante geografico
trovavo minuscole isole di arcipelaghi remoti
e riuscivo a raggiungerle, con biglietto fantasia,
viaggiando in prima classe su un moscerino.

resto seduto ancora qualche istante
su questa poltrona di velluto verde oliva.
il palmo della mano a racchiudere mento e guancia
mentre il gomito è poggiato sul ginocchio.
occhi a fissare l’infinito silenzioso e freddo,
sorrido con semplicità alla giostra dei miei pensieri.
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Poesia di sapore antico e dolce. molto piaciuta

il 15/02/2020 alle 08:07

Grazie mille

il 15/02/2020 alle 08:17

Grazie di cuore

il 15/02/2020 alle 11:13