PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 18/01/2020
-Avesti chiaro l’imprimere tra voce e gesto
indicibile estasi di canto in quel vasto
sonnambulo scalzo ad espio confuso
l’indifeso suggello di pensiero
grande bosco ove infiniti crescevano
aggrappati al firmamento invano
fantasmi d’io con occhi invisi ardendo
iniettati di favole a l’orizzonte dardo
cuore scagliato a gemma di commiato.
-Tinnisce il vento tra pause sul ponte
vermiglio incendio di rovi incatenati a rose
recitanti l’umida nenia di pioggia
annerita sul lago a presagio scudo.
-A me non resta che il pianto suo
nel silenzio ove regna mesto il mio.
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Testo profondamente meditativo....

il 18/01/2020 alle 17:20

Pur essendo profondamente innamorato della poesia cosiddetta ermetica (Mallarmé è uno dei miei Poeti preferiti…), non riesco a raccapezzarmi su questo testo che a me si presenta come un ventaglio di promesse non mantenute… Però sono anche d'accordo con chi affermò che se il problema principale è quello di essere capiti nessuno scriverebbe poesie! Ciao

il 19/01/2020 alle 15:49

E' una poesia molto intima e come tale ermetica... a ognuno di noi il proprio sentire! Con cordialità ringrazio della lettura! Saluti!

il 04/02/2020 alle 11:42