PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/01/2020
Luigi Tenco era iscritto al partito socialista quando partì con l'amico Reverberi per l'Argentina nel 1965, ufficialmente per cantare una canzone,"ho capito che ti amo",che era la colonna sonora di una famosa telenovela argentina.Il governo Moro gli diede una dispensa speciale per partire nonostante fosse sotto le armi e quindi fosse proibito.Tenco in quei 10 giorni portò un messaggio ai militari argentini che poco dopo rovesciarono il governo del presidente Illia eletto tramite democratiche elezioni.L'Italia attraverso il messaggio di Tenco diede il suo appoggio strategico e militare per destituire Illia.Al suo ritorno cominciò a ricevere minacce di morte con un tentativo anche di speronamento in auto.L'avvocato di Saddam Hussein e Milosevic sostenne che Tenco fosse una sorta di spia mandata dal governo Moro per favorire il golpe.Nella notte di Sanremo, Tenco in preda ad un attimo d'ira minacciò di rivelare cose "scomode"e di scrivere a Moro per denunciare il tutto.Il suo omicidio fu avallato dai servizi deviati tramite l'allora questore Molinari(tessera 767 P2) d'accordo con il clan dei marsigliesi che si offrirono di uccidere Tenco a patto di far azzerare il contenzioso che avevano in Italia.Quarant'anni dopo in un intervista il questore Molinari rivelò che quella sera le cose andarono diversamente da come raccontato e poco dopo fu trovato morto in casa accoltellato da qualcuno.Tutti i personaggi che ruotarono intorno a quella vicenda sono morti misteriosamente negli anni successivi e qualche anno dopo la tragica sera del festival, le brigate rosse dopo aver saputo il motivo del viaggio in Argentina da Aldo Moro lo uccisero.In una lettera alla Nanni Ricordi del 1960 il cantautore scrisse che si apprestava a ricoprire ruoli importanti nel partito socialista.Quattro giorni dopo la tragica sera scoppio lo scandalo del Sifar,una lista nera di personaggi influenti che potevano destabilizzare la politica.In questa lista c'era anche il nome di Luigi Tenco.La firma del famoso biglietto che ho personalmente visto al suo museo/stanza nel suo paese è palesemente falsa.Soprattutto se confrontata con altri biglietti firmati scritti alla fidanzata,in cui le diceva di voler partire con lei dopo il festival e che voleva lasciare la musica,definì Dalida una viziata e presuntuosa e fù una farsa persino la loro storia d'amore raccontata.Il famoso biglietto inizió lui a scriverlo,ma lo finì qualcun altro.Negli anni tutti hanno mentito per fare carriera,per non fare la stessa fine o per altro.Trovate molti altri dettagli e prove vere cercando "caso Tenco Argentina",sempre che non decidano di cancellarlo,ma tanto non frega più niente a nessuno o forse non è mai fregato.La cosa più spiacevole è stata quella di far passare un brillante poeta,spiritoso,polemico e idealista,come un triste e depresso o drogato.Nel film "la cuccagna"emerge il suo vero essere.Questo è uno dei tanti esempi della verità reale sostituita con una verità ombra.Complimenti.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (2 voti)

Mi sono scordato di aggiungere che una verita reale è quasi sempre comunque parziale,in questo caso forse non sapremo mai il contenuto del messaggio recapitato ai militari o altro,però sarebbe giusto restituire la dignità alla memoria ad un uomo fatto passare per suicida per una "canzoncina"eliminata dal festival.In alcuni casi poi sostituiscono una bugia con un'altra bugia.

il 17/01/2020 alle 10:06