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Pubblicata il 06/01/2020
Eri una magica stellina
infilzata sulle perle d'occidente,
una briciola di pane
nella fornace dei denti.
Per un braccio di seta
qualcuno ti raffigurò
sopra uno specchio lacustre
e da allora, intempestivi,
sopraggiunsero triangolazioni
e calcoli di vento,
immagini viste dal centro,
sfocature,
raggelate nella sorpresa.

La forza che ti resse
ancora non conosco,
ma fluttuano come nuvole
i tuoi panni inchiostri
ed il giunco delle tue reni
ancora non s'inchina
alle fòle del maestrale.

Le mie parole
oggi senza senso
avranno forse un àpice nel futuro
e matureranno certe alla radice.

(àpice stellare, il punto della sfera celeste verso cui sono dirette le stelle appartenenti ad una medesima corrente stellare)
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Eterea ed elegante, pur se criptica. E se questa stellina fosse quella che ha guidato i Magi?

il 06/01/2020 alle 17:45

quella era una cometa, questa è delle fisse

il 06/01/2020 alle 19:22

Anche se la stellina è una delle fisse, le tue poesie, sembrano voler dire, con voce calma e suadente, che tutto nell'universo si muove: è il movimento una delle caratteristiche principali dei tuoi versi, impossibile fissarli in un'immagine statica, lo stesso moto che anima le particelle subatomiche.

il 07/01/2020 alle 08:51

Cari amici, a volte i vostri commenti sono veri testi poetici che, prendendo spunto dai miei, li sopravanzano.

il 07/01/2020 alle 11:46