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Pubblicata il 04/01/2020
A te
o divina
le papille volsi
e Beatrice e Laura
in me t'elessi
fedele compagna
nel vagare
mio malinconico:
t'offersie
il grande
segreto voto,
e tu:
parole belle,
parole son.. parole...
mi schernisti.
restai di pietra,
frastornato e muto;
respinto giù
nel lividore grigio
di giorni e notti
ed infinito tempo,
ininterrottamente
con testardo impegno
parole e sogni
che nessuna lingua
può raccontare
né penna vergare.

ogni
giorno ti vedo
e, come, Dio!
desidera
il mio cuor partecipare,
per pochi istanti,
ai palpiti del tuo.
amore e grazia
e lindi moti
e sante azioni
non rispondono
al travaglio
offerto a te:
ahi! il devoto osare
avverso a me si torce,
e pena e sprezzo
ed umilianti oltraggi
in mia presenza
tu provochi
e m'imponi:
quanto triste
e dura punizione
mi riserva un sorriso rubato,
un'illusione .....
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Vera poesia....piacevole lettura.

il 04/01/2020 alle 06:49

Molto bella, complimenti!

il 04/01/2020 alle 11:25