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Utente eliminato
Pubblicata il 31/12/2019
Ti ho vista,
completamente avvolta
in un lenzuolo bianco,
simile ad una piccola suora,
pallida e inerme,
e infine rigida e gelida,
come una pietra d'inverno,
nella tua ultima dimora terrena,
coccolata da due pupazzetti felini,
simulacro dei gatti
che tanto amasti in vita,
quasi al punto di animarli
del tuo stesso spirito,
liberando essi,
nel loro candore,
i pensieri che noi logoriamo
nella dissimulazione,
la gioia semplice e pura,
che non scalfisce i nostri cuori.

Come una reliquia,
custodisco l'immagine di una gatta,
che, con tenerezza infinita,
stringe a se il proprio cucciolo,
il cui musetto palesa
il benessere e la gioia più intensi
che io abbia mai immaginato,
stiracchiandosi appena,
mentre entrambi strizzano gli occhi,
ed io mi specchio nella loro felicità,
riflettendo per un attimo
il mio volto e quello di mia madre,
di cui non rammento ricordo più vivido.
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Vorrei che mio figlio fabio la scrivesse per me, tanto l'ho amata, questa tua... e miei gatti. grazie Geronimo.

il 31/12/2019 alle 16:14

Grande dolcezza in queste tue belle parole.

il 01/01/2020 alle 09:04

Per me ,che amo e rispetto gli animali specialmente i gatti...questo tuo testo è semplicemente stupendo .... toccante.....meraviglioso......Buon anno a te .......Gabriela.

il 01/01/2020 alle 10:12

prima la madre... poi i gatti o metaforicamente la mamma gatta; stesso amore diffuso, stesse gioie e dolori... bella fusione!

il 17/01/2020 alle 14:08