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Utente eliminato
Pubblicata il 30/12/2019
Dolce e formale la tua voce,
monocorde e piatto il tono,
similmente all'azzurro dei laghi alpini,
nei tuoi occhi apparentemente timidi,
illuminati dall'astro
dell'intatta chioma,
bionda più del grano,
pittura riflettente la fresca immagine
della studentessa di College,
garbata e guardinga
la tua conversazione,
in quella Pasqua luminosa,
più bella dei sogni di Primavera.

Soltanto quando il tuo incerto italiano,
dal colto accento anglosassone,
casualmente incespicò
nella parola "bambino",
nel breve spazio di quelle tre dolci sillabe,
uno straziante, soffocato lamento
ha sormontato la granitica scogliera
dell'atavica flemma,
inarrestabile, spumeggiante risacca
dell'inviolabile mare,
le tue corde hanno vibrato,
lontane note di un violino,
struggenti e dolorose,
e,
nel breve aprire e chiudersi
del tuo cuore,
hai tradito la segreta malinconia
in cui consumi l'eterna giovinezza.
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Poesia molto viva e sentita di gusto universale

il 30/12/2019 alle 18:29

Stupenda !

il 31/12/2019 alle 08:29

Magnifico lavoro, complimenti.

il 31/12/2019 alle 10:44