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Pubblicata il 28/12/2019
-A braccia aperte s’inarca
libera la libertà di morire
consacrato esalare di pioggia
buio divino cullante battito
a silenzio d’anima in preghiera.
-Non più primavere ripete
da quando il metro ha deciso
nel sospiro il suo destino.
-Il cuore s’anima bocca
ha il fetore delle cose morte
e vischiosa insorge l’arsura
ad albeggiar sutura, sorte
o vecchiaia senza fessura.
-Immagina arie d’agonie disciolte
in sbiaditi sentieri di grigiore
il volto del dolore incastrato,
serrato lieve ogni entrata
alla tristezza che riposa.
-Com’impiccato agonizzante
la vita danza corteggiando
singhiozzi palpitanti
finché il ricordo non muoia vivo.
-Ammanta lieve la neve
alba di dicembre in vene
d’un piccolo cipresso
dal tronco riverso.
-Un pianto ora smette.
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