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Pubblicata il 23/12/2019
Bevo dalla tazza fumante
nel terrazzo
sul mare di maggese e brina,
e mi torna alla mente quando
intorno ai miei vent’anni
trattavo la vita come una sgualdrina
…parlandoci insieme.
allora sognavo d’esser per te la lanterna
che ti riportava a casa ogni notte per miglia
da in fondo al presepe, senza sapere che poi
ci si ritira ognuno dentro la propria ombra.
così oggi da questa mia bottiglia
vuota tra questi scogli senza attracco,
le luminarie dai miei occhi si spengono
sulla colla che sborda dalla tua statuina.
un altr’anno forse staremo vicini…
per intanto mi lascio trasportare nel fondo
della tazza, nel movimento della brina.

-Forse oggi nel presepe per essere realistico, tra il mugnaio che sta chiudendo e il fornaio che non paga i dipendenti, ci dovremmo mettere una sede dell’Agenzia delle entrate…
…ma vi prego di continuare ad avere un pensiero per il pastore sfortunato con la pecora in spalla che ogni anno cade di faccia nel muschio.
i miei migliori auguri di Buon Natale
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