Avevamo appena scoperto
l'orizzonte che ci trovammo
a scrutare soffitti delle
cantine trasformate
in rifugi.
avevamo appena scoperto
l'amicizia che ci ordinarono
di odiare un compagno di banco
solo perché parlava una lingua
diversa.
avevamo appena imparato ad avere
mani pulite per spezzare il pane
che ci trovammo sudici a scavare
buche per ripararci dai mitragliamenti.
ora all'orizzonte spuntano sacchetti
di plastica, gli amici si sono sciolti
in tante tessere di partito, corriamo
solo per non timbrare in rosso,
spezziamo il pane come abbiamo
spezzato la famiglia.
tra le mani tanti tengono siringhe vuote
che i nostri figli ci hanno lasciato
per ricordo prima di raggiungere
l'ultimo orizzonte....
( questa poesia l aveva iniziata mio padre,
mi sono permessa di finirla)
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