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Pubblicata il 10/12/2019
Guizzo di lampo codardo negli occhi
per mano ho rami disciolti
e i miei polsi si sono slacciati
mi nutro di sorsi mancati
e di tocchi scaciati
vizio di canto soltanto negli occhi
per mano ho ventri rivolti
e i miei polsi son tuoni irrisolti
mi nutro di volti frammentati
ho tratti segmentati
ma allora mi incanto
nel verde smeraldo del suolo sottratto
ma allora mi vizio
nel rosso vigliacco di un sapore contratto
di vischio
e sono più sera più sfera nel tuo essermi cerchio
sono straniera dal tuo essermi muschio
ho svestito la primavera più volte
ed ora, con le mani distolte,
non so più guardare le ore passare
sicuramente sarai stasera
sicuramente sarò straniera
ma ora che la primavera è lontana
io mi nutro di ghiaccio, e aspetto la campana
del sole
che infuria
che batte
che irrompe
nella mia sfera di cera
e la squaglia
sapevo saresti bruciato in un fuoco di paglia
ma non così presto
stasera
appenderò la criniera
al tuo letto
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