PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 09/12/2019
Mia madre è pura:

puro è il suo sguardo di bambina
tra le rughe e la testa china
pure sono le sue labbra anch'esse
strappate al paradiso e poi perse

innocenti le sue ossa intente
a deificare il lavoro, la mente
che pur sa ma non intende,
pura, madre al tavolo da cucito

madre in ogni cosa, madre di tutti,
pura, non sa il Cocito
dove annegano gli dèi di questi giorni
brutti.

all'angolo della via
nel centro di Milano
tra un semaforo e un lampione
c'è una chiesa a far da sfondo
dinnanzi, infreddoliti e barocchi,
sostano impermeabili, ombrelli
e cappotti:
sono la Divinità;
vuoto al loro interno,
vacuità sotto di essi
avvolgono il freddo.
ne conosco un paio
qualcuno saluta
altri vanno via corrotti dal tempo,
avvizziti come vecchi giornali sordidi
svolazzano per la via affamati
di nuovo inchiostro da gettare sulle spalle avare del verbo avere,
più bestia che uomini e io,
resto solo, là mentre suona la campana s'affaccia un timido tramonto spento,
ora mi percuote un senso d'abbandono così come la mia mano,
pura, innocente,
si lamenta, picchia,
percuote il portone chiuso della chiesa e il rumore
disperso dallo scampanare
non è che un'eco vuota tra le navate,
ora rido d'un senso amaro
è polvere nera di cacao sul ghigno fanciullesco figlio d'una pura.

non è destino ereditare purezza.

mia madre è pura:

non m'ha mai insegnato a gridare
né m'insegnò mai a soffocare
dicendo, sola e pura,
ti amo, mia creatura.
  • Attualmente 3.6/5 meriti.
3,6/5 meriti (5 voti)

Una poesia appassionata, si sente chiaro l'impeto torrenziale.

il 10/12/2019 alle 09:13

Nelle intenzioni voleva essere un'eco interiore che rimandasse alla figura materna, un'eco che parlasse della solitudine delle città. Non so se sono all'altezza del tema ma tant'è e ti ringrazio molto per il tuo intervento

il 10/12/2019 alle 14:39