Lo zero è l'ombelico di tutto ciò che fa parte della ragione, dell'intelletto, del pensiero umano...di sicuro esiste una connessione con la filosofia. In fondo la matematica potrebbe essere una branca della filosofia.
Grazie Vincent e Genziana. Entrambi sentite lo zero come qualcosa di unico e fondamentale. Così è, infatti, e la connessione con la filosofia è potente. Mah, chissà se fa qualche milione di anni ne sapremo di più... Per ora sposo il concetto di Genziana: zero per azzerare e ricominciare.
Grazie Rav (ma non mi sembri il tipo da "Meno di zero" alla Ellis...).
......e poi a me è rimasto un dubbio: quali sono gli altri nuclei della mate? Uno di questi è l'infinito?
Grazie Mal e Vincent. Mal: entrambi (forse) sono la rappresentazione di una perfezione di cui non conosciamo i confini. Vincent: L'infinito (forse) è un'altra forma in cui si presenta lo zero. Altri nuclei? Sono diversi come diverse sono le strade della matematica. La maggior parte di essi sono di difficile esposizione/narrazione perché si rivelano quando si è entrati abbastanza in profondità nella materia, ma ne rimangono altri. Uno per tutti: i numeri primi. Cosa sono lo sappiamo, ma perché non si lasciano individuare con una legge che li descriva? Ci hanno provato le migliori menti dell'umanità (Riemann su tutti con la sua Funzione Zeta) ma si è rimasti al palo. Eppure i numeri primi sono essenziali al nostro quotidiano. Un esempio: senza il loro impiego nella criptazione ci scorderemmo l'uso di carte di credito, bancomat, home banking, Sky ecc ecc. Ma lasciatemi dire una cosa: il solo fatto di aver stimolato alcuni di voi (e forse altri che non hanno commentato) ad affrontare questi temi, mi dà grande soddisfazione. C'è del bello in questa scienza, ove gli studenti italiani sono tra gli ultimi al mondo come conoscenza e comprensione. Speriamo che prima o dopo se ne accorga (per davvero) chi imposta le politiche educative/scolastiche dei nostri giovani.
I nostri giovani hanno modelli che sono molto lontani dalla matematica e dalla poesia...però c'è sempre quella piccola percentuale che non si lascia imbambolare dall'effimero.
Eriot, sai bene quanta ambiguità si possa creare cercando di descrivere la matematica con un procedimento verbale. Zero è un nucleo, forse andrebbe considerato come una specie di Bosone di Higgs in nuce, le cui potenzialità infinite sono compresse e limitate da leggi contingenti e restrittive (quelle leggi che definiamo il cemento della nostra realtà). In altre "condizioni", in altri "stati", forse potrebbe rivelare proprietà sconosciute, addirittura inverse o comunque difficilmente ipotizzabili.
Verissimo Vincent. E sta a chi ha più armi e ruolo a tentare di ridurre all'impotenza l'imbambolimento dell'effimero, come tu l'hai ben definito. Ancient: sì, il rischio c'è, perché è come se si volesse descrivere a parole la Pietà di Michelangelo o la Serenata Notturna di Mozart. Io, infatti, mi limito a "sorvoli" che adombrino una realtà di grande bellezza, nella speranza di far innamorare qualcuno (giovane e curioso). La seconda parte del tuo intervento è veramente interessante. Oggi la ricerca scientifica non esclude (meglio: ha il sospetto) che ciò che noi osserviamo sia solo una delle possibili rappresentazioni di un qualcosa talmente complesso che abbia variegati, se non infiniti, aspetti. E che tale rappresentazione sia coerente, per non dire funzionale, alla realtà a cui si affaccia. Relativismo puro, che ci fa percepire come l'umanità sia probabilmente alla pre-pre-preistoria di un approccio più consapevole alla fenomenologia della natura.
Ragionamento non è mai zero scegli non opporti alla pancia vita della morte. FG