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Utente eliminato
Pubblicata il 04/12/2019
.Romeo, Romeo,
robusto gattone girovago,
popolare mascotte della scuola
verso cui le finestre,
dalle quali la luce irradia la mia casa,
affacciano sulla vita che verrà,
luminosa stagione
della fresca e ignara vitalità,
a mio tempo consumata nella tristezza,
dal quartiere amato e nutrito,
eppur mai sazio.

.Anomalo micione apparentemente muto,
dal miagolio raro
quanto la confidenza di un Sovrano,
reclamante il cibo
attraverso il felpato pedinamento
e l'adorabile struscio sui polpacci.

.Sempre lindo e profumato,
malgrado la vita di strada,
refrattario alle coccole,
se non viatico alle prelibatezze agognate,
o per grazia di breve, satolla riconoscenza,
evocante nella mia fanciullesca mente sognante,
curiosamente illesa dal declino fisico e spirituale,
l'invitta figura,
orgogliosa e taciturna,
di un antico montanaro scozzese,
transumante guardiano di mandrie,
nato e temprato
nell'aspra solitudine delle Terre Alte,
nel cuore la segreta malinconia
dell'immensità del proprio piccolo mondo.

.Rincasando una sera,
nella penombra del pianerottolo,
quasi ti calpestai,
mentre ronfavi baffuto,
sorridente ai miei occhi,
spalmato sullo zerbino della mia dimora,
elevato dalla tua innata eleganza
al rango di un regale letto a baldacchino,
noncurante, se non infastidito, al mio transito.

.Chissà cosa ti orientò,
al di la della pura casualità,
che mai affresca di colore la vita,
quel giorno e molti altri successivi,
all'interno del vasto comprensorio,
sino a penetrare in quella palazzina,
e sostare proprio sull'uscio,
oltre il quale,
ogni volta,
con immenso sollievo,
lascio cadere la pesante armatura
che permette all'animo
di fronteggiare il mondo esterno.

.In seguito ti spingesti
perfino oltre quella magica soglia,
scrutandoti vicendevolmente in gattesco
col mio micio domestico,
in giovinezza valoroso combattente di strada,
risoluto a scattare
in difesa del territorio,
negli occhi le gelide fiamme
della tigre delle Sundarbans.

.Impietosita e infatuata
dalla muta, intensa preghiera d'adozione
della quieta creatura,
la mia dolce madre,
naturalmente incline
ad un sentimento di tenerezza,
ormai struggente nella senilità,
fu presto sedotta dal proposito
di accoglierti nella nostra famiglia,
ma invisibili mani
avevano per noi tutti tessuto
una diversa trama,
e destino fu
che dovessi concludere i tuoi giorni
libero e ramingo,
e la tua vecchiaia non fosse confortata
dal calore di un focolare,
da cure amorevoli.

.Ogni volta che balenava ai miei occhi
la tua inconfondibile sagoma,
una strana tristezza,
assimilabile al blando rimorso
che punge l'anima,
si insinuava nel mio fatuo spirito,
e mi sorprendevo a sperare fervidamente
che la volatilità della memoria
ti affrancasse dal serbare nell'animo
la dolorosa amarezza del rifiuto,
contro cui si erano infrante le fanciulle speranze.

.E poi quel giorno .....
all'orrore della caverna,
per sempre interdetta alla luce,
della tua orbita cava e mutilata,
mentre l'occhio superstite
mi fissava,
come sempre fiero,
senza traccia di compassione
verso te stesso,
la puntura del rimorso
cangiò in una sanguinante ferita,
al ricordo della leggiadria
del tuo musetto integro,
tra gli umani
solo dai freschi volti femminili riflessa,
o dalla luce delle anime sante emanata,
alla mia porta,
per sempre sbarrata.

.Alla fine
la tua essenza corporea
svanì nel nulla,
troppo fiero del tuo feudo
per abbandonarlo,
ti immaginai trascinarti,
con la morte addosso,
in qualche oscuro pertugio,
dove patire l'agonia finale,
con la dignità inumana
di tutta una vita randagia,
conclusa con la morte in solitudine,
a cui non volli,
con sufficiente forza,
strapparti,
come ora il rimorso
strappa il mio vile cuore tartufo.

. Ma aleggia tuttora nel quartiere
la tua Leggenda Rosa,
e sebbene per te
non ci furono esequie,
effimeri fiori,
le parole rituali e scontate
del Celebrante e dei conoscenti,
vivi nella memoria
ben più di tanti esseri umani
ormai anonimi,
nei vuoti giardini di marmo,
se non nel ricordo dei pochi
che veramente li amarono.

.Oh Romeo, Romeo,
dei rimorsi confessabili.
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...Carissimo Geronimo ho incominciato a leggere ma poi detto molto sinceramente mi sono fermato visto la lunghezza del testo...comunque ti assicuro che non ho rimorsi confessabili, anzi non ho alcun rimorso...

il 04/12/2019 alle 19:21

Bellissima! Nel leggerla mi sono commosso! Un bravo di tutto cuore. Ciao

il 05/12/2019 alle 10:01