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Pubblicata il 04/12/2019
Perché
ai raggiri subdoli
di calunnia volgare
il cielo che ci unì
permise d'invescare,
io, tu ... e non punì
col sale e il fuoco i perfidi?
si rovinò l'incanto
e l'ombra di te
sfuma nel mio pianto.

e siam divisi: estranei!
grave affanno
la mente afferra,
ed il profondo petto
gela .. stridente
un rancor furibondo:
e qui vi batte e domina,
implacato rodio,
e si rinnega
il voto fatto a Dio.

eppur t'invoco: aiutami!
questo grido
nel nulla cade,
ché sorda sei
o soave fanciulla
che fosti
agli occhi miei
stupenda:
solitudine mi coglie
ed amarezza
ed un cieco furor
che ti disprezza...
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C'è un empito disperato e vivo che non lascia indifferenti.

il 04/12/2019 alle 10:52

Grazie

il 09/12/2019 alle 02:11