PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 28/11/2019
Fermatevi uccelli, che i vostri colori io veda.
Scendete dai monti caprili ed equidi
a mostrare i lisci mantelli striati
di rosso con bruno, del bello archetipi.
E l’alba e l’occaso tingano lievi
dorate nuvaglie di morbidi intrecci.
Varianze infinite, che gioia e ristoro
concedano ai nostri cuori di pietra.

Infine tu, Natura Madre, scuoti le vesti,
che scenda a noi la neve del tempo
su cui lasciare orme del viaggio
fino alla fine del nostro Universo.
Sapremo, allora, dei salici il pianto,
di forre e deserti l’intima voce,
saranno comprese la vita e la morte
come armonie serafiche e dolci.
  • Attualmente 3.875/5 meriti.
3,9/5 meriti (8 voti)

C'è la vita e la morte... in mezzo c'è l'amore.

il 28/11/2019 alle 23:45

Stupenda invocazione a madre natura.... Bella

il 29/11/2019 alle 05:34

Grazie amici!

il 29/11/2019 alle 08:29

Mi piace molto la fluidità del passaggio tra "i nostri cuori di pietra" e le "armonie serafiche e dolci".

il 29/11/2019 alle 10:16

Un capolavoro, che cervello! Un saluto

il 29/11/2019 alle 11:03

Grazie Vin e Vit.

il 29/11/2019 alle 11:41