PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/11/2019
Luglio 1963 - Notte - sud di Milano.
Siamo in quattro sul furgone da idraulico del padre del nostro capo. Siamo attrezzati con grimaldelli, cesoie e pile. Io sono l’unico minorenne.
Arriviamo all’obiettivo: il tiro a segno posto a Lacchiarella, in mezzo alla campagna.
Scendiamo, tagliamo le catene del lucchetto che bloccano il cancello, ma questo non si apre e dobbiamo forzarlo. Finalmente entriamo e scassiniamo altre porte che permettono l’accesso ai depositi delle stie dei piccioni.
Poi, con un certo metodo, tranciamo o forziamo le chiusure di decine e decine di gabbie ognuna con una ventina di piccioni dentro.
Gli uccelli non escono neanche, terrorizzati dalle luci e dai rumori.
Quando tutte sono aperte, ce ne andiamo rapidamente. Mentre ritorniamo sulla statale, tra le prime luci dell’alba, vediamo il cielo punteggiato di ali e di libertà.

Ecco, dopo 56 anni, ho confessato il mio crimine. Non certo perché sono pentito, ma perché mi capita di leggere che in Spagna e in Portogallo il tiro al piccione è ancora ammesso.
In Italia fu vietato nel 1994 (trent’anni dopo la nostra azione che, comunque, innescò una serie di azioni simili).

E mi chiedo: come possono Nazioni che ammettono la corrida e il tiro al piccione essere accettate in una Comunità Europea che si ritiene evoluta e democratica?
Se ne disponessi invierei al parlamento europeo i filmati di ciò che era il tiro al piccione.
Dopo una giornata di gare gli inservienti facevano un mucchio di esserini palpitanti, frementi e sanguinanti che buttavano nella spazzatura e vi davano fuoco...

vola, amico mio, vola verso Dio
e porta a Lui l’orrore
figlio oscuro del suo errore.
(1962)
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Complimenti per l'azione svolta,incredibile come al giorno d'oggi possa esserci ancora la corrida e altri orrori perpetrati per un divertimento cinico di gente imbecille.

il 23/11/2019 alle 13:18

Chi non ama rispettando gli animali .....meno ancora riuscirà ad amare l'altro suo pari....

il 23/11/2019 alle 13:35

Eriot, quanto mi sarebbe piaciuto che la mia totale approvazione alla vostra azione e al tuo scritto ti fosse giunta tramite un piccione viaggiatore, che poi tu avresti liberato. Da ragazzo un giorno ho desiderato liberare uccellini in gabbia in un mercato di paese. Non sopporto gli animali in cattività. Non chiediamoci se gli animali hanno un'anima. Chiediamoci invece se l'anima ce l'ha chi li priva della libertà, condizione di vita indispensabile.

il 23/11/2019 alle 14:44

ce ne fossero di crimini del genere

il 23/11/2019 alle 14:58

Grazie a tutti! Che bella compagnia questo branco di delinquenti....

il 23/11/2019 alle 18:20

Io quella gente li la farei correre rincorsa da pallini incandescenti a mezza altezza....ottimo lavoro Eriot.

il 23/11/2019 alle 19:51

Qualche tempo fa ho visto un filmato nel quale si mostravano le torture inflitte alle oche per produrre il costoso foie gras...bel racconto, che fa riflettere.

il 24/11/2019 alle 07:23

Grazie Francè e Vincent.

il 24/11/2019 alle 08:25

Uccidere in nome dello sport è un crimine odiosissimo! Applaudo la vostra azione! Un saluto

il 24/11/2019 alle 10:39

Grazie Vit, concordo con te al 100%.

il 24/11/2019 alle 10:43

Ogni uccisione di un essere vivente per sport o ( Dio ce ne scampi) per mera crudeltà è una perdita di civiltà per ogni uomo pensante. Mi hai commossa :-)

il 25/11/2019 alle 01:52

Grazie Malalunaa. Sì, è proprio una "perdita di civiltà".

il 25/11/2019 alle 08:36

Tra le due parti - uomini e piccioni - non ho capito chi possa essere, a tutti gli effetti ed in virtù o colpe delle proprie azioni, definito "animale". Ciao Eriot, sono con te fin nelle ossa. Bello scritto di testimonianza. Buon Anno.

il 05/01/2021 alle 13:14

Grazie minus!

il 05/01/2021 alle 13:35