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Utente eliminato
Pubblicata il 21/11/2019
.Sangue mio marcio,
per decenni devastante l'indole mia,
lentamente purificato
dal sangue mio santo,
costantemente trasfuso
nelle vene vuote della mia anima,
ben oltre il parto.

.Sangue mio,
frutto dei medesimi alberi,
abbrutito sino a rinnegare se stesso,
lasciando un gelido vuoto settico,
seppur privo di apparente dolore,
tranne la breve fitta al cuore,
al triste ricordo
del calore dei bei giorni gioiosi,
che talora,
senza invocazione,
irrompe nei miei pensieri.

sangue mio,
frutto anch'egli dei medesimi alberi,
così agli antipodi
da ogni mio sentimento,
tranne l'amore che ci vincola,
sempre attraverso il sangue,
da me protetto oltre la morte,
quando la Nera Signora
falcerà l'erba secca
di ogni mio timore o speranza,
quasi surrogato
del sangue mio mai benedetto
dal miracolo della vita
attraverso il dono del seme,
senza autentico rimpianto,
se non le vaghe fantasie
sulla dolce primavera
del fiore mai sbocciato,
e la visionaria immagine
del giorno in cui
il mio sangue morirà per sempre.
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Dolorosa ma molto bella.

il 21/11/2019 alle 18:31