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Pubblicata il 21/11/2019
Pensando di te,
e non accorgermi del tempo
che in un luogo qualunque
mi rattrista e mi felicita,
è dissiparmi
in pensieri inutili
senza speranza.
pensavo di te
in un giorno qualunque,
tra la folla agitata,
straniero di città,
maledetta fermata.
un bus, uno dei tanti, tutti uguali
pieno di volti senza colore,
che scorgo da finestrini,
oblò di navi senza ritorno.
pensavo di te,
maledetta fermata,
una delle tante
di una grande metropoli,
incrocio di pensieri, storie, avventure
che non lascian traccia nella folle corsa.
il traghetto di Caronte,
non si fece aspettare,
solita ora, puntuale.
varcatane la soglia,
il mio volto, tra i tanti,
perse espressione
e diventò di cera,
manichini di plastica all'impazzata.
alle mie spalle un uomo e una donna,
effusioni e abbracci incolore,
nell’umana bolgia, si donavan.
quella donna e la sua immagine riflessa nel finestrino...
incredulo mi voltai,
era proprio lei.
già ..noi due,
una volta noi due,
ora insieme in un tempo senza tempo,
entrambi stranieri in quella città.
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bravo! :-)

il 22/11/2019 alle 12:14