Ti ritrovo ancora oggi
convessa e capovolta
nel suo nobilissimo
senso del vedere
così simile e così diverso,
avvolta in quelle candide membrane
che ne abbracciano gli umori
d'acquea natura,
fissa in quell'algido cristallo
non perfettamente tondo
in guisa d'una palla
che stia a galla
mezza nascosta nell'acqua.
Ma poi emergi nitida
e dai le spalle altera
a quella membrana dura,
oscura e negra,
perchè ne conosci
la sua intima molle natura,
più simile che in altri spiriti
al collo d'una colomba,
un misto di vari colori,
cioè giallo, rosso e verde,
secondo che in diversi modi
si espone alla luce del sole.
(ad una donna guardata con gli occhi d'un cavallo)