PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 17/11/2019
Ora so che non andremo più sul nostro Carso,
dove sgattaiolavo con te nelle osterie,
quasi maschio, quale sempre mi vedevi.

ed al ritorno la madre rimproverava:
non si conviene alla buona costumanza,
che la donna, tua figlia, s'accompagni
a siffatta compagnia.

ora so che non mi condurrai più dalla Olga
che vive nei campi tra capre e cielo,
e rinomato ha il nome di buona donna.

il gusto del Teran s'è addolcito,
il prsut è divenuto San Daniele.
la terra nostra è un campo senza erbacce.

ii

da sola scoprirò la nostra terra,
parlando ogni lingua che si conviene.
userò il laccio del mio umile sapere
per incastonare il gesto contadino,
nella semplice, ottusa, misura delle cose.

con lenta fatica scoprirò l'amarezza vissuta
nell'azzurrognolo cielo acre di bora,
nella ritrosia tenace di rubicondi visi accesi.

e' questa la gioia inconsapevole
che tu mi hai lasciato.
non sottende potere o meschini sotterfugi:
è il gusto della vita che continua
nel nostro futuro frantumato.

(dedicata al mio papà e alla mia amata terra natia)
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Qualche volta mi piace associare una poesia ad una canzone. Già dai primi versi ho subito pensato al brano "Anin a gris" di Alice, una splendida canzone del 1989 cantata interamente in dialetto friulano.

il 17/11/2019 alle 11:07

Splendida!

il 17/11/2019 alle 12:10

Ciao Vincent e Eriot, Vi ringrazio per i vostri commenti sempre molto graditi, sono molto incuriosita di scoprire la canzone "Anin a gris" di Alice che non credo di conoscere, con l'occasione vi svelo che sono una vostra fan e seguo le vostre pubblicazioni quando ho tempo di stare al pc...un saluto!!!...

il 17/11/2019 alle 14:36

Nadia hai fatto un capolavoro!

il 17/11/2019 alle 18:00

Mi associo agli altri autori. Immagini nitide narrate con il tocco di un bravo impressionista.

il 21/11/2019 alle 13:21