Chi può credere che quelle rovine
di colonne e pareti
fossero templi grandiosi
nei tempi antichi?
che un ragazzo scendesse quei gradini
camminando sicuro,
lo vedo tra le urla dei bambini
mentre appoggiato al suo presente
pensa a un futuro glorioso.
e immaginando non sente
il tempo che tuona furioso: – Un attimo! –
ed è già un passato
talmente distante
che anche le piante l’hanno dimenticato,
nella loro ombra.
e il ragazzo sognante, appoggiato
alla colonna colla mano
non è che un breve istante
come domani
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