.Dolce e formale la tua voce,
dal tono monocorde e piatto,
come l azzurro dei laghi alpini
nei tuoi occhi apparentemente timidi,
sovrastati dalla bionda chioma
da studentessa di college,
garbata e guardinga la tua conversazione,
in quella Pasqua luminosa,
più bella dei sogni di primavera.
*Soltanto quando il tuo incerto italiano,
dal colto accento anglosassone,
inciampò casualmente nella parola *bambino*
le tue corde hanno vibrato,
come le note lontane di un violino,
struggenti e dolorose,
e nel breve aprire e chiudersi
del tuo cuore
mi hai rivelato la segreta pena
In cui consumi l eterna giovinezza.