Primordiale e spontanea
agita e imprime le cose
sgorga da immenso dolore, e al dolore ritorna.
se l’uomo con umile sguardo
al cielo si volge
vedrà forse un fiore cadere
quel fiore era noto solo a te
oppure vedrà un cerchio perfetto
ed al centro la luna accompagna le stelle.
quel cerchio l’ho visto con te.
domani dirai che era vero.
ma vedo
che solo futili
ed effimere cose
signoreggia la breve
esistenza dell’uomo
che teme di alzare lo sguardo
oltre la siepe.
fiso sulle cose del mondo
non ricorda
il colore del buio
non sa più
ascoltare il silenzio.
non vuole soffrire
non vuole amare
perchè amare è dolore.
ogni tanto si scuote
e ripensa a se stesso
ma è troppo l’impegno
ii
non resiste
abbandona
con fiso lo sguardo
alle cose.
l’estrema domanda
tremante si pone
quando è tardi oramai.
oppure no?
iii
gioia imprime le cose
sgorga da immenso dolore, e al dolore ritorna
se l’uomo accetta l’estremo
dilemma e volge lo sguardo in alto
vedrà forse lassù un cerchio perfetto
di stelle che accompagna la luna
un segno un fiore un volto
il silenzio la vita il buio
di tanti colori.