PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/10/2019
I miei si godevano Roma.
Un'aura vagabonda di allori vissuti,
tripudi scemati, Giochi trascorsi li
invitò all'Olimpico.
Sulla terra rossiccia di quello stadio vuoto riaffiora il mio ricordo. Tra le bianche strisce parallele mio padre mi indusse ad un giro di pista. Protese le braccia, quasi mi volesse lasciar decollare, ignaro e felice, sulla futura biciclettina che ancora non sapevo di voler imparare a domare.
Io non so dire, ora, se scattai tanto veloce da sentirmi incollare agli occhi le lenti scure di Livio Berruti e se dopo ben 42 decametri mi accorsi di non indossare neppure io i calzari di Abebe Bikila.
Ma rammento benissimo che arrivai esausto e barcollante, e forse mio padre mi sostenne negli ultimi metri. Fu così che m'immortalai ad indimenticabile primo arrivato di quella corsa. E sotto l'occhiolino baluginante del sole ricevetti la vera coppa del vincitore: l'abbraccio amorevole di mia madre che, non sembra vero, si chiama Regina.
Altro non ricordo di quel giorno.

dedicato a Dorando Pietri
  • Attualmente 4.85714/5 meriti.
4,9/5 meriti (7 voti)

Bellissimo ricordo, Dorando, lassù, ne sarà onorato.

il 22/10/2019 alle 13:01

Grazie Eriot. La storia di Dorando mi ha sempre emozionato fin da ragazzo ogni volta che l'ho riletta. Anche rileggendo la stesura finale del mio racconto mi sono emozionato nel finale quando faccio rivivere la sua epica impresa. E la regina è stata grande nel riconoscergli il suo immenso valore al di là di ogni regolamento.

il 22/10/2019 alle 13:34

Una storia emozionante, scritta col cuore. Bravo.

il 23/10/2019 alle 11:44

Grazie, Anna.

il 23/10/2019 alle 11:48

Un racconto ben scritto, un ricordo delicato che avrai fatto felice lassù Dorando! Un saluto affettuoso

il 23/10/2019 alle 19:25

Grazie di cuore.

il 23/10/2019 alle 23:24