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Utente eliminato
Pubblicata il 11/10/2001
Per tutto il giorno
e per tutta la notte
fino all’alba
violento, incessante,
teso sopra i tetti,
scuote la casa,
si precipita fra gli alberi
ciecamente
incombe su di noi
penetra anche il sonno
con la sua presenza sferzante
e un ululato di cane ferito:
il vento
Poi cade di colpo
e restiamo con l’animo sospeso
sconvolti dall’improvviso silenzio
che ci schiaccia le orecchie
e ci lascia svuotati.
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Me lo hai fatto risentire, cara Adriana, il 26 dicembre 99, quì nelle Marche, spazzò la terra. Sembrava che il cielo avesse un conto in sospeso col mondo. Leggendoti risento ancora "l'ululato di cane ferito".
Luigi

il 12/10/2001 alle 00:02