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Pubblicata il 26/09/2019
Ancora effabuli
alle lepri, alla luna,
e le tue parole s'intessono
di grafemi e glifi.
Senti di pompa
e credi sia cuore
ma forse è solo
l'esito cicatriziale
di un focolaio disseminato,
di una cronica affezione
ventricolare.
.
Gemi di testa e credi
siano moti d'anima,
ma forse sono effetti
di piccoli focolai multipli
dopo un'infiltrazione
della sostanza bianca.

In realtà siamo prigionieri
di molti cuori, di molte pompe,
ed il futuro ci attende ancora
sul cavalletto e sulla corda.

Di tutte le colonie
dove abbiamo lavorato
in catene qui non troviamo eguali,
la tirannia è esagerata,
è prassi quotidiana.
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Queste tue catene fanno davvero male. Vorrei che non fossi così spietatamente realista nel vagliare la realtà, ma evidentemente il setaccio che usi ha maglie fittissime e non sfugge nulla, neanche la sofferenza più nascosta e fine.

il 27/09/2019 alle 08:50

Un capolavoro come molte altre delle tue.

il 27/09/2019 alle 09:04

Sì Eriot, sono come un fungo che trattiene tutto e per questo non voglio essere raccolto anche se non sono un'amanita. Grazie Vincent, ma "capolavori" del genere, come li definisci magnanimamente tu, preferirei non scriverli.

il 27/09/2019 alle 09:46

Una visione della realtà, qui e altrove nei tuoi versi, che non può mutare nel corso del tempo. Muta la grande sensibilità nell’esposizione e tale capacità fa sì che davvero le cose posseggano, nel bene e nel male, una loro essenza.

il 28/09/2019 alle 13:50