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Pubblicata il 18/09/2019
Il singhiozzo di una caffettiera
il gorgoglio di un rio che diventa fiume
e il gracidar acido di un principe fra le rane
un tuffo nel passato
per ritrovar il battito del cuore

l'ululare delle sirene
un lampo illumina la notte
il frastuono del temporale
ticchettio di gocce sui tetti
nuvole scivolano e bisbigliano

seduto su una sedia a dondolo
mi abbandono al fluire dei pensieri
la terra gira, trottola e non cade
il trillo di una sveglia
un clacson mi risveglia
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Simpatica ironia poetica. Piacevole.

il 18/09/2019 alle 21:11

Finchè potrai perderti dietro loro ...ed individuare attraverso il suono la loro provenienza , fai ancora parte del mondo dei vivi.....è il disinteresse per tutto quello che gira intorno a noi l'inizio della fine....piacevole scritto.

il 19/09/2019 alle 08:36