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Pubblicata il 10/09/2019
se un segnale di vita mi giunge

da un altrove, nella mente mi esplode

un’ouverture di settembre.

girandole festose,

negli occhi colmi d’ombra,

recano ebbrezze di accesi colori.

ritrovo (per inaspettato incantesimo)

il dialogo interrotto, spento

come spalti svuotati, a partita conclusa.

se un segnale di vita mi giunge

dai tuoi luoghi,

distanze siderali percorrono

i quadrifogli, aspirando abbracci di pagine

mentre illimpidisce l’azzurro

al confronto del biancore dei cirri.

mari di girasoli invadono le stanze

e una brezza giocoliera solletica

l’addormentata stagione;

ad infrangere il silenzio delle ore

provvede il tuo verbo flautato.

se un segnale di vita mi giunge

da altri luoghi,

ultimi dei dissetano l’arsura

in tini effervescenti di malvasia;

e alate creature sorvolano

gli spazi disertati dai vacanzieri.

il Giudizio Universale si compie

anche per noi mortali.

se tendi la tua mano puoi toccarmi,

nell’attesa risurrezione di altri giorni,

quando sarà possibile distinguere

del vivere e del morire la linea del discrimine.

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settembre ‘98
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