come ogni anno da tempo attendo
impaziente che il tuberoso elianto
apra al cielo i suoi dorati fiori
per poi come partarmi e dirmi
di memorie antiche e di ricordi
sì una stanca mano, tuo padre,
un ramo mi recide lungo un fosso
di Motta quel paese avito e poi
ad una stanca figura, tua madre,
ecco di quel mio fiore fare dono
e infine quel dolce sorriso loro,
sì come ogni anno impaziente attendo!
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motta Visconti (mi) il paese
dei miei cari genitori.