Questo tuo racconto mi ha fatto pensare al grande Rock Hudson...e poi, perchè santo ragazzo hai scelto un servizio militare così terribile? perchè non scegliere la strada più semplice presso qualche caserma tranquilla?
Già, Vincent, ricordo un film in cui Hudson si scontra di brutto con un cameriere razzista... Il militare? La scelta mica la facevo io, qui dalle mie parti 7 ragazzi su 10 venivano mandati negli alpini per cui... tanto valeva farlo con qualche grado in più (solo per una questione di lira). Devo però ammettere che sì, è stata dura, ma quella formazione mi ha dato tanto per altre stagioni della vita. E poi ho stretto amicizie che durano tuttora.
Per chi ha fatto il militare, ha potuto conoscere ed imparare a difendersi delle difficoltà della vita. I giovani d oggi dovrebbero tornare a farlo, sono troppo arroganti e presuntuosi, i più.. Servirebbe ad abbassare la cresta
Grazie Ginni. Solo in parte concordo con quanto dici. Che i giovani trarrebbero beneficio da un periodo di comunità e di impegno anche gravoso è probabilmente vero. Ma ritengo che al posto del servizio militare sarebbe molto più indicato un servizio civile (negli ospedali, carceri, case di riposo, scuole, mondo immigrazione, mense, poveri, eccetera eccetera) a fare i lavori più umili, più faticosi. Credo che l'elemento più formativo in assoluto sia il venire a contatto con la sofferenza, toccarla dal vivo, esserne coinvolti, perché altrimenti rimane a livello di immagine in TV. Ma mi rendo conto che si tratta di un'utopia... Nel servizio militare standard, concepito come era concepito, a fronte di alcuni elementi positivi (cui tu accennavi) ce n'erano troppi di negativi. Milioni di giovani hanno conosciuto , durante il servizio, e per la prima volta nella loro vita, la violenza e il sopruso. In troppe caserme, la disciplina militare veniva sovrastata da logiche da strada, estranee ai più, imposte da quella parte di giovani che avevano avuto una gioventù difficile e che riversavano su altri giovani la loro rabbia e frustrazione. Se è questa la strada per rendere più forte un figlio allora dico: no, grazie.
Anch'io ho fatto la naia nel modo più negativo...però ricordo le risate, gli amici, le situazioni paradossali, il teatrino dell'assurdo. Quindi: no grazie...sì al servizio civile.
I preconcetti sono hard to die, gli alpini ancora di più. Se potessi, voterei anche la tua risposta a Ginni.
Grazie Benandato. Non vorrei, con le mie parole, aver trasmesso un'idea distorta della mentalità degli "alpini". Sotto questa definizione si riconoscono centinaia di migliaia (o milioni) di persone che hanno fatto questo servizio con serietà e correttezza. Moltissimi, poi, hanno prolungato questo impegno in attività sociali di grande valore. La violenza e il sopruso cui accennavo non erano tipiche di questo corpo. Io mi riferivo alla naia in generale.
Tranquillo, Eriot. Ho capito e non travisato il tuo pensiero. Io ero fante, ma ho chiesto a un mio ex collega di lavoro, prima alpino e poi alpinista: « Qual'è la cima più alta che hai scalato? ». Mi ha risposto: « Le vette più alte si raggiungono dentro di noi »...!
Istanti impressi nel cielo Mi ricorda molto la canzone "Pierre" dei Pooh che amo profondamente. Anch'io inizialmente alpino "artiglieria da montagna".
Grazie Leo. Ricordo i vostri muli che erano il doppio (come corporatura) dei nostri.