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Pubblicata il 29/08/2019
M'affanno
a carpire l'incanto
che ogni giorno
più lieve
svanisce
la presenza invocata
d'oscuro fascino
all'imminente
sua fine geme.

cado
nel tranello
di quelle pieghe
torridi tifoni
che trascinano
giù.. sempre più giù..
rotando senza fine
nel miraggio
chimerico
di fate.

infinita solitudine!
nel buio precipito
il richiamo
mi coglie,
d'una luce
sorgente d'infinito
tremula, variopinta;
due cuori,
un unico palpito
la mia speranza.

.. E nel sogno,
ricordo
la tua casa
sull'ermo colle candida
soffusa
sulla dorata cornice:
scuri i balconi
mistico il silenzio;
un piccolo cancello
le interrompe
la staccionata
rustica
di tronchi
di castagno
che cingono
il gioioso crescer dei fiori;
ed ai due lati
quei cedri
i cui tronconi
lacerati dal fulmine,
nel cielo proiettano
avvinghiandosi,
due rami
a semicerchio,
sì da conferirle
una ghirlanda di verde
quasi etereo:
ed anche il tempo
arresta il suo conteggio,
come in fiabe
immaginarie ...
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