Mi hai trasportato nella Vucciria (che, ahimè, non ho mai visitato) con suoni e colori di un ricordo vero e sentito. Non ho capito il finale, forse molto localistico, ma mi è piaciuta molto, comunque.
Questa è una poesia del 2009...la Cala è il porto più antico della città che si raggiunge attraversando tutto il mercato. Gli stranieri armati di asce: metafora di un presente che invade il bello lasciatoci in eredità dal passato, e lo distrugge costruendovi sopra. Grazie per l'apprezzamento e un saluto.
Il finale è sgradevole, se voleva essere una metafora del nuovo che da colpi d'ascia al vecchio si poteva fare con altra figura. Palermo è la città più araba-fenicia e contaminata forse di tutto il mediterraneo, ed anche su questa contaminazione vi ha costruito la sua bellezza e la ricchezza del suo popolo, che fortunatamente ha sguardo ed apertura mentale più ampi. Oltre ciò rispetto ogni visione e vissuto personali, ognuno ha il suo.
Le contaminazioni del passato hanno avuto ben altri sapori...grazie del commento e un saluto.