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Pubblicata il 18/08/2019
Mi narrarono di un sovrano giusto
che visse credendo nella pace tra i popoli
e nell’uguaglianza tra le genti.
e ancora di un cavaliere che imparò
a credere in tutto questo, che andò contro
il suo re per gli occhi di una donna…
finchè i suoi non gli furono spenti.
le leggende non raccontano però
di un uomo che affrontava le insidie
fino a che di detrattori non ne restava
da combattere neppure uno,
e che quella notte nel fruscio brandiva
la penna sguainata e credeva di sentirsi
perduto… non aveva di fronte nessuno.
per quanto tu possa essere razionale, ci sarà
sempre una favola alla quale finirai per credere
… io lo so come si raccontano, in ginocchio
e guardandoti a uno a uno i pensieri nelle pause.
significa: ci credo, come te… da bambino, sai
credevo non tanto alle favole, ma a chi me le leggeva.
tuttora è così… ti dono il suono del batacchio
delle campane al tramonto che amerai guardare.
trattalo bene, mi appartiene.
e se mi regalerai un’altra notte, ricorda solo che
ti ho raccontato una fiaba bellissima mentre dormivi.
non c’erano cavalieri e re.
c’eri tu con i tuoi pensieri.
c’eri tu che senza pause mi ascoltavi.
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