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Pubblicata il 17/08/2019
L'acqua scorre e lenisce ogni ferita

culla e alliscia pietra di volto
creando vuoto

era quel dì remoto
in cui ci ritrovammo ostili
e sorprendentemente esausti,
che ci rimase fisso tra i denti
ora spenti, siamo distanti
volti assenti
sono rimasti i falsi
le croste impotenti
di un originale disperso nei meandri dei passanti

culla e affina pietra di torto
spiegando il vuoto

era quel me passato
in cui ci ritrovammo morti
e sorprendentemente spenti,
che si schierò austero fra i venti
ora a stento ci guardiamo
ci ricordiamo
ci parliamo a versi
mugugni impotenti
di un originale disperso nei meandri dei parlanti

culla e Sega

l'acqua che ci carezza i volti arrugginiti dal dolore della sostituzione della verità all'utopia

culla e Strappa

l'acqua che ci pesa sui sogni spezzati dal rumore della sostituzione della realtà alla fantasia

culla e Alliscia
culla e Affina

e rende ascia e lima
irritante

il passato si disperde nella corrente che fa torbida quest'acqua potente di fiume

la mano gracile, di porcellana, non può competere:
non afferra l'ora amara che genera il presente
e finalmente
lascia andare

l'acqua scorre e lenisce ogni ferita

culla e alliscia
volto che ormai è pietra liscissima
e precocemente esausta.
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