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Pubblicata il 23/02/2003
Non temermi per le vesti che indosso,

o per la doppia lucida fede sull'anulare

sinistro,

per l'indecenza di risate troppo forti

e di pianti sommessi,

di preghiere mai dette.

Ho un morso sul seno

che palpita ancora e amore produce,

nonostante il destino atroce.

Lei arriva ovunque a profanare la vita,

a violare il sonno e il tempio

dall'amore benedetto,

nulla contro di lei è sicuro.

E, in questa stanza ove regna il silenzio,

c'è nostalgia struggente di echi lontani,

spensierati e felici,

di giorni perduti.

Sii dunque indulgente straniero,

alle timide caviglie

dal nero di seta velate.


Olimpia





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Non ci sono parole adatte per commentare questa tua intensa lirica che lascia (davvero) senza parole.
Dolore nascosto, ma vivo...
Con te, cara e dolce Olimpia!
Marco

il 23/02/2003 alle 17:35

Grazie Piratastro della tua gentile attenzione e del bel commento.

C'è una grande verità che tengo sempre presente:

Più il dolore è grande e più spazio ci sarà per la gioia...

Un forte abbraccio!
Olimpia

il 23/02/2003 alle 20:53

Intensa e struggente, un atto d'amore. Ma mai nera e buia, c'è uno squarcio di luce anche nel dolore. Per fortuna. Cari saluti

il 23/02/2003 alle 21:59

Si sente il dolore, la dignità vissuta nel dolore, quel che è detto e tutto il resto nascosto.
Sei grande Olimpia, più volte mi ero ripromessa di venirti a trovare e forse l'ho fatto una sola volta tempo fa. Ti cercherò più spesso.
Baci, molti
Kat

il 23/02/2003 alle 22:22

grazie Kat, come "Kattiva" sei buona!!
Tanti baci anche a te!
A presto!
Olimpia

il 25/02/2003 alle 18:32

Bellissima.... , vera poesia..... mi ha fatto toccare il tuo dolore, la sofferenza che è diventata mia....

il 29/11/2018 alle 10:02