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Pubblicata il 09/08/2019
Emilius di pietra erosa,
come farò senza di te,
che incombi e chiami
al medesimo tempo?
Mantenni la promessa
di portarti mio figlio
e quando lo feci
ti vidi nonno,
ruvido e buono.
Lo prendesti in braccio
sui tuoi massi scabri
e con possente,
ma timido ardore,
desti ai suoi occhi
la misura del bello
dall’aria tagliente,
di un sole mai visto
all’acqua scrosciante
sul verde dei larici nuovi.
E anche lui ti porterà
i figli suoi,
che tra le tue pieghe
di roccia e di sale
depositeranno,
al nuovo nonno immortale,
un piccolo foglio
coi loro nomi
e queste parole.
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