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Pubblicata il 07/08/2019
La pioggia picchettava incessantemente sulla mia armatura lasciando nell’aria un odore di cuoio bagnato misto a quello del erba, mi guardai attorno e in lontananza scorsi un piccolo villaggio.
la distanza non era molta quindi con un colpo di talloni feci ripartire Rutilia alla volta del villaggio, nell’aria si sentiva uno strano odore, non era solo la mia armatura, riuscivo a distinguere un odore forte, un qualcosa che sentivo quasi tutti i giorni, l’odore inconfondibile del sangue.
cominciai a colpire i fianchi di Rutilia per farla andare più veloce e in un ben che non si dica arrivai alle porte del villaggio.
all’entrata sotto l’arco pendeva un corpo aperto in due dalla testa ai piedi, affianco al cartello dove èra scritto Benvenuti a Dragonlake c èra impalata una testa di una donna senza occhi.
mi guardai attorno ed estrassi la lama d’argento dal fodero, entrai piano piano al villaggio, non c èra alcun rumore nell’aria, tutto era deserto, fin troppo deserto.
entrai in una casa senza far rumore, sembrava essere stata abbandonata di fretta e furia, passai di casa in casa fino ad arrivare all’ultima, da fuori un odore di putrido spiazzava ogni persona, pensate uno con i sensi sviluppati come i miei…
aprii la porta che con un cigolio fastidioso mi mostro uno scenario raccapricciante, cadaveri su cadaveri di donne e bambine piene di lividi, mi tappai il naso con un panno e mi avvicinai per capire cosa fosse successo in questo posto abbandonato da qualsiasi tipo di divinità.
iniziai a studiare i corpi, rimasi schifato da ciò che appresi, le donne e le bambine erano state stuprate e riempite di botte fino alla morte e dopo sembra per divertimento sono stati strappate loro tutti gli arti tranne la testa.
usci da quella capanna e girandomi verso la porta tracciai il segno Igni e diedi fuoco alla casa…

“Spero che le vostre anime vadano in un luogo migliore di questo mondo schifoso…”

vidi da lontano accanto alle mura della città quella che sembrava essere una chiesa,mi tenni pronto a qualsiasi tipo di evento e partii alla volta delle porte.
cercai di muovermi il più silenziosamente possibile e li arrivato al portone intravidi attraverso le finestre laterali molti uomini all’interno.
tracciai il segno Aard sulla porta che come un fuscello si sradicò davanti a me volando dall’altra parte della navata, entrai e vidi con mio dispiacere centinaia di gabbie con persone all’interno e degli uomini che nel frattempo stavano abusando di una giovane elfa.
si girarono verso di me, chi sputando per terra, chi imprecando, chi invece come amavo di solito al suolo tremante di paura alla mia sola vista.

uno di loro si fece avanti spavaldo e mi disse…

“Ei un witcher, cosa ti porta qua mutante?”

lo scrutai dal alto in basso, un uomo mingherlino sulla trentina con due spade dietro la schiena….

“Ve lo dirò una sola volta, andatevene tutti quanti o questa diverrà la vostra tomba…”

gli uomini si guardarono del tutto sbigottiti e cominciarono a ridere di gusto, il solito uomo si avvicinò mettendomi una mano sulla spalla e mi disse….

“Ei ma ci vedi amico, siamo in dieci, cosa pensi di ottenere?”

lo guardai con aria di sfida e dissi….

“Levami la mano di dosso o te ne potresti pentire”

l’uomo iniziò a ridere e estraendo la spada provò a sferrare un affondo….
la spada si incastonò dentro il pavimento della chiesa e li decisi di agire, presi il braccio e con una ginocchiata ben piazzata glie lo spezzai, l’uomo li cadde a terra urlante di dolore imprecando ogni genere di dio esistente, mi inginocchiai a lui e dissi…

“Avete scelto la vostra fine…”

gli misi la mano sulla faccia e tracciai il segno Aard, con una folata di vento magico gli compressi la faccia contro il pavimento facendola saltare come un petardo.
schizzi di sangue imbrattarono il mio volto e quello degli assalitori, rimisi nel fodero la spada d’argento ed estrassi quella di ferro e guardandoli chiesi loro…

“Sapete perché noi witcher abbiamo due spade?”

gli uomini mi corsero addosso con le loro asce, sembravano cavalli selvaggi, cominciarono a menare fendenti qua e la ma con una piroetta dopo l’altra iniziai a decapitarli dal primo all’ultimo…
rimase solo l’uomo che stava abusando del elfa, la vidi era ancora vigile, con rabbia lo presi per la collottola e lo scaraventai al muro, iniziai a dargli qualche pugno sulle costole, uno dopo l’altro e cadde a terra cercando l’abbraccio dell’aria…
dietro di me l’elfa si alzò, potei vedere benissimo nei suoi occhi la rabbia che le montava dentro, la guardai e le gettai ai piedi la spada di acciaio e le dissi…

“Prenditi la tua vendetta piccolina, per te e tutta la tua gente”

l’elfa impugno la spada con tutta la forza che le rimaneva in corpo e cominciò ad affondarla pesantemente nel corpo dell’uomo fino alla sua totale mutilazione.
liberai tutti gli detenuti nelle gabbie, uomini,donne ,bambini e bambine che con le lacrime agli occhi mi ringraziarono…
uscii di fuori e vidi che la notte stava iniziando a calare, mi appoggiai a terra e accesi un falò.
qualche ora dopo dalle porte della chiesa uscii quella ragazza con in dosso qualche abito degli assalitori, si mise accanto a me e guardandomi disse…

“Perché?”

sembrava sorpresa e guardandola le dissi…

“Perché cosa?”

mi osservò…

“Perché ci hai aiutati strigo?”

sospirai e la guardai nei suoi piccoli occhi blu…

“„Il male è male, piccolina. Minore, maggiore, medio, è sempre lo stesso, le proporzioni sono convenzionali, i limiti cancellati. Non sono un santo eremita, non ho fatto solo del bene in vita mia. Ma, se devo scegliere tra un male e un altro, distruggendo la mia imparzialità nella guerra tra uomini e elfi sono pronto a pagarne il prezzo…”

l’elfa mi si buttò tra le braccia e mi abbracciò con tutta la forza che le restava in corpo, la guardai e sorrisi e le feci cenno di accamparsi con me per la notte, lei accettò con grande felicità.
la feci accomodare sul mio giaciglio e mentre pian piano si addormentava fissai per qualche secondo le fiamme che crepitavano davanti a me e pensai…

„Sulla strada dell’eternità, ognuno procederà lungo la propria scala, portando il proprio fardello“

e qualsiasi sia il prezzo io continuerò ad uccidere i mostri, uomini o bestie che siano…

david C.
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