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Utente eliminato
Pubblicata il 06/08/2019
.Non la malinconia,
ma la penuria
ha interrotto il tuo lungo volo
attraverso terre lontane,
non l'affetto,
ma la necessità di un rifugio sicuro
ti ha sospinto a malincuore
verso il mio nido,
dopo un tempo tale da sbiadire
i ricordi dell'ingenuità.

.Non possiedi il dono
di lenire l'amarezza
di chi ti vive accanto,
e forse nemmeno io,
a differenza di colei
che animò di vita entrambi.

.Sei appena una pallida ombra
vagante per la casa,
assorbita da tutto ciò
che ti fa sentire vivo,
dando corpo al tuo mondo,
indifferente a colui,
così diverso,
nelle cui vene
scorre il tuo stesso sangue.

.Gratitudine, dignità, vergogna,
rappresentano per te
il più buffo dei misteri,
ben poche parole rivolgi
a chi ti sostiene in tutto e per tutto,
spesso brusche e insofferenti.

.L'unico dono,
il più improbabile,
è assurdamente
la questua continua e sfrontata,
la breve esitazione nella voce sollecitante,
la dolcezza posticcia
dettata dal timore di un rifiuto,
il calore che invade il mio petto
nell'occasione di sentire
il bisogno che ci lega,
le orme che sto lasciando
in questo mondo,
o forse per effetto della menzogna
che io stesso mi infliggo,
quasi che l'amore dispensi ricompensa
anche quando,
calpestato,
si cela nel proprio intimo.
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