Di sua madre aveva preso il nome,
una delle poche cose che di lei
le piacevano, e l’amore per le piante.
Era solita parlare con loro, quando la tristezza
diventava pioggia, spolverandone le foglie
come se questo le togliesse di dosso
il peso che le impediva di avere respiri lunghi.
C’era stato un tempo in cui, passando
davanti ad una serra, non provava più
l’istinto di entrare.
A quei giorni bui aveva dato un titolo:
- silenzio dei fiori- e ne aveva fatto poesia.