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Pubblicata il 01/08/2019
E’ curioso come il diffondersi dell’ateismo
il non credere nell’eternità dell’anima fuori dal cosmo
coincida poi con una cura eccessiva per la vita umana
per allungarla a ogni costo fino a divenire disumana.
nella Roma antica la vita media era di quaranta anni
negli anni cinquanta si era vecchi a sessanta anni
oggi per essere considerati proprio vecchi
dobbiamo arrivare ai novanta anni con gli acciacchi
e c’è un medico specializzato per l’età avanzata
perfino la vita moribonda deve essere curata
e allungata all’infinito fino a che è possibile
anche se il cervello ormai è diventato labile
e tutto il resto funziona solo a medicine
e non c’è più autosufficienza in ogni funzione
c’è un accanimento a dir poco illogico
nel voler eternare qualcosa ormai fuori gioco
spesso senza la volontà del diretto interessato
che la demenza senile ha ormai di volontà privato
sarà forse il vecchio gioco del maledetto denaro
finchè si può guadagnare con un finanziamento caro
perché interrompere una fonte certa di guadagno
se allungando una vita si fa dello sparagno.
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da leggere e rileggere e ,meditarci su .......sono verità quelle che scrivi tu..... bravo.

il 02/08/2019 alle 08:36

Pur essendo parzialmente d'accordo sui contenuti non riesco a capire l'incipit: cosa c'entrano l'ateismo o la fede nell'eternità con i difetti umani?... Vorresti forse intendere che i cosiddetti "credenti" sono migliori?... Sant'Iddio! (detto da un ateo) niente di più falso. Basti pensare alle recentissime esibizioni del capobastuni della Lega che si professa ardente cristiano, va a fare comizi con il rosario nella destra e il crocifisso nella sinistra e poi lascia morire la gente tra le onde del Mediterraneo. Diciamo che il male che tu riscontri nell'Uomo (inteso come specie…) e diffuso omogeneamente tra tutti gli individui, credenti o non, cristiani o musulmani, atei o sacerdoti, ricchi o poveri...

il 02/08/2019 alle 15:33